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Caso Cossetto: «La Brogioni si dimetta dalle pari opportunità»

I consiglieri di minoranza della Svolta e Cambiamo Futuro chiedono le dimissioni di Brogioni. Rossi (FdI): «Parole vergognose»
Campiglia, l'opposizione chiede le dimissioni dell'assessora Sara Brogioni per il caso foibe
Campiglia, l’opposizione chiede le dimissioni dell’assessora Sara Brogioni da presidente delle pari opportunità per il caso foibe

CAMPIGLIA MARITTIMA. Le opposizioni in consiglio chiedono le dimissioni di Sara Brogioni dalla presidenza della commissione pari opportunità

Tutto nasce dalle dichiarazioni social di Sara Brogioni, presidente della commissione delle pari opportunità, sulla ricostruzione incerta della vita e della morte di Norma Cossetto e il ribadito rifiuto nel voler intitolare uno spazio comune a questa donna simbolo, barbaramente e violentemente uccisa, i gruppi consigliari di minoranza della Svolta, rappresentati da Matteo Tortolini, Stefano Sinibaldi, Marco Vaccarini, Samanta Poli e di Cambiamo Futuro, con Alessio Albertoni, chiedono al sindaco di Campiglia Marittima, Alberta Ticciati, e al segretario comunale, Andrea Meo, le dimissioni dell’avvocato Brogioni in qualità di presidente di una commissione che si occupa di temi così delicati

«La consigliera e capogruppo Brogioni arriva perfino a mettere in discussione la medaglia d’oro al merito civile conferita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2006 e mai rettificata dai successivi due presidenti, sostenendo che le fonti sulla vita e sulla morte della Cossetto sono incerte».

La medaglia d’oro consegnata da Ciampi

Questo il testo – scrivono le opposizioni – delle motivazioni della consegna della medaglia d’oro da parte del Presidente Ciampi alla sorella di Norma Cossetto.

«Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e amor proprio».

«Le violenze non si possono contestualizzare né tanto meno negare per ragioni di parte – scrive l’opposizione in consiglio -. Chi si fa interprete di queste affermazioni con così reiterata convinzione e pervicacia non può presiedere una commissione che si occupa di pari opportunità».

«Per tali ragioni e per mettere definitivamente un punto su una vicenda che fa discutere da giorni, ripristinando un clima fisiologico di confronto tra maggioranza ed opposizione, i consiglieri comunali di minoranza ritengono doverose le dimissioni imminenti della Brogioni e chiedono alla maggioranza che l’aveva scelta che venga rapidamente avvicendata alla guida della commissione stessa».

Fabrizio Rossi, deputato di Fratelli d’Italia: «Parole vergognose»

Sul caso interviene anche il deputato di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi.

«Sono veramente vergognose e prive di fondamento storico le dichiarazioni riportate da Sara Brogioni, consigliera comunale e presidente commissione pari opportunità del comune di Campiglia Marittima, che ha definito presunte e incerte, sia la storia che le violenze subite da Norma Cossetto, studentessa italiana, vittima delle foibe, prima torturata e violentata, e infine gettata in una foiba, dai partigiani comunisti jugoslavi nell’ottobre del 1943».

«Il tutto nasce – spiega Rossi – dalla richiesta del gruppo di minoranza in seno al consiglio comunale di Campiglia, di intitolare uno spazio comune a ricordo di Norma Cossetto. Richiesta, poi bocciata dalla maggioranza del comune livornese. Affermare e mettere in discussione quello che ha subito nell’autunno del 1943, Norma Cossetto vuol dire mettere nel frullatore, ideologia comunista e negazionista che indigna. Cossetto, che è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile nel 2006 da parte del presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi e simbolo delle vittime delle foibe. È doppiamente vergognoso e di cattivo gusto che certe considerazioni vengano fatte da una donna. Si dovrebbe vergognare».

«Fanno benissimo i gruppi di opposizione in consiglio comunale a chiedere le dimissioni della consigliera comunale e presidente della commissione pari opportunità, Sara Brogioni in quanto le sue affermazioni vanno contro qualsiasi logica e sono prive di fondamento storico, intrise dalla violenza ideologica che vogliamo consegnare al passato. Chi occupa certi incarichi istituzionali, come quello di presidente della commissione pari opportunità, ha l’obbligo civile, ma soprattutto morale di esimersi nel rilasciare tali gravi affermazioni».

Landi (Lega): «Qualcuno ha difficoltà a fare i conti con la storia»

Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale della Lega Marco Landi. Ricordando che la decisione segue di pochi giorni la campagna di discredito nei confronti di Simone Cristicchi durante il Festival di Sanremo.

“Norma Cossetto? Una giovane fascista sulla cui vita e morte ci sono ancora incertezze, nonostante un Presidente della Repubblica legato come Carlo Azeglio Ciampi le abbia conferito la medaglia d’oro al merito civile. E ancora, un esempio di femonazionalismo e vittima del patriarcato, non dell’odio anti-italiano dei titini”.

«Sono le deliranti tesi usate dalla sinistra che guida il comune di Campiglia Marittima per motivare il no a un atto di indirizzo della minoranza che impegnava la giunta comunale a intitolare una via o un luogo pubblico alla giovane italiana seviziata, uccisa e infoibata nel 1943. Una vergogna dire no a una richiesta peraltro accolta in centinaia di comuni italiani, una vergogna ancor più grande squalificare la memoria di Norma Cossetto e mettere in dubbio la ricostruzione storica su cui si è basato il Quirinale in occasione del riconoscimento dell’onorificenza».

«La Regione Toscana condanni le parole pronunciate dalla capogruppo del centrosinistra di Campiglia e promuova iniziative per far conoscere la storia non solo di Norma Cossetto, ma di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata e istriano».

E Landi parla anche di Cristicchi a Sanremo.

«Cristicchi è stato vittima di uno squallido attacco sui social non tanto per la sua canzone, quanto perché certa sinistra non gli ha perdonato la realizzazione di uno delicatissimo e storicamente inappuntabile spettacolo dedicato alla tragedia delle foibe e dell’esodo. Segno che, come confermano le parole della capogruppo di maggioranza di Campiglia Marittima, qualcuno ha difficoltà a fare i conti con la storia. La Regione si impegni a promuovere la conoscenza di questa pagina di storia per troppo tempo dimenticata e onorare le vittime delle foibe e dell’esodo», conclude Landi.

Il Comitato 10 Febbraio: «Incredibile che certe dichiarazioni vengano da una donna»

Arriva anhe il commento del Comitato 10 Febbraio alle dichiarazioni di Sara Brogioni, capogruppo di maggioranza al consiglio comunale di Campiglia Marittima.

«Siamo rimasti profondamente turbati dalle dichiarazioni della consigliera Sara Brogioni che fanno tornare indietro di 80 anni le lancette dell’orologio della storia. È incredibile che queste parole provengano da una donna, che oltretutto collabora a stretto contatto con un’altra donna, la sindaca Alberta Ticciati».

«Vogliamo ricordare alla consigliera Brogioni che Norma Cossetto venne sequestrata, violentata da dodici aguzzini, torturata e infine gettata ancora viva in una foiba dai partigiani comunisti di Tito. E non fu la sola, perché tante altre donne fecero questa orrenda fine».

«Inoltre, la giovane istriana Norma Cossetto è stata decorata dal Presidente della Repubblica Ciampi con la Medaglia d’Oro al Merito Civile, e che tutti i suoi successori hanno sempre ricordato i martiri delle foibe e gli italiani costretti con la violenza ad abbandonare il confine orientale ed essere esuli in patria».

«Speriamo che la consigliera Brogioni si renda conto della gravità delle parole pronunciate e chieda scusa non a noi, ma ai suoi concittadini».

Unione degli Istriani: «Brogioni studi la storia»

Anche Giampaolo Giannelli, coordinatore Toscana unione degli Istriani commenta quanto accaduto.

«Siamo sconcertati da quanto accaduto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, dove non solo si è detto no all’intitolazione di uno spazio comune a Norma Cossetto, ma lo si è fatto con giustificazioni deliranti ed antistoriche. La capogruppo di centrosinistra Sara Brogioni, infatti, ha dichiarato – cito testualmente – come Norma Cossetto sia una figura controversa e  ci siano ancora incertezze sulla sua storia e che questo sia un esempio di femonazionalismo e vittima del patriarcato.- Siamo sgomenti, ed indignati, di fronte a dichiarazioni di questo tipo, nel 2025».

«Invitiamo la capogruppo Brogioni anzitutto a studiare un po’ di storia, visto che dovrebbe sapere che il Presidente della Repubblica Ciampi, nel 2006, ha conferito la medaglia d’oro al merito civile a Norma Cossetto, alla memoria, proprio esaltandone il luminoso esempio di coraggio e di amor patrio; Norma Cossetto è quindi tutto meno che una figura controversa, ma anzi simbolo di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo. La capogruppo Brogioni pertanto – attacca Giannelli – dovrebbe scusarsi pubblicamente per aver reso dichiarazioni che infangano la memoria di Norma Cossetto, dei suoi parenti, di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo».

«Un ringraziamento infine – conclude Giannelli – va al consigliere regionale della Lega Marco Landi, il quale ha presentato una mozione invitando la Regione Toscana a condannare le parole pronunciate dalla capogruppo del centrosinistra di Campiglia e a promuovere iniziative per far conoscere la storia non solo di Norma Cossetto, ma di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata e istriano. Auspichiamo che la regione approvi questa mozione».

 

 

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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