Capo di gabinetto, scoppia la polemica. Ma c'è l'evidenza pubblica | MaremmaOggi Skip to content

Capo di gabinetto, scoppia la polemica. Ma c’è l’evidenza pubblica

Il Comune con un procedimento di evidenza pubblica seleziona il capo di gabinetto, che passa dal livello C al D, con aumento di stipendio. Adesso l’incarico è del grossetano Giuseppe Orfino. Il Pd protesta
Francesco Ferrari e Giuseppe Orfino festeggiano dopo le elezioni del 2019 per l'elezione del sindaco e il municipio di Piombino
Francesco Ferrari e Giuseppe Orfino festeggiano dopo le elezioni del 2019 per l’elezione del sindaco e il municipio di Piombino

PIOMBINO. Scoppia il caso del capo di gabinetto del sindaco. Un incarico che il sindaco Francesco Ferrari, al momento della prima elezione, aveva assegnato, con chiamata diretta (articolo 90 del Tuel, il testo unico degli enti locali, ndr) a Giuseppe Orfino.

Rinnovandogli l’incarico all’inizio del secondo mandato.

Del resto Orfino ha guidato le sue due campagne elettorali, portandolo a un successo che, almeno al primo giro, è stato una rivoluzione per la politica piombinese, con la città che era sempre stata guidata dal centrosinistra. La città operaia per eccellenza della Toscana che per la prima volta ha voltato le spalle ai partiti di riferimento.

5 anni prima aveva fatto lo stesso a Grosseto dove, dopo 10 anni di governo di centrosinistra, era stato il centrodestra a vincere.

Una cosa è certa: può stare simpatico o meno, ma sa quali corde toccare.

Dopo le prime elezioni Orfino, grossetano, ex capo di gabinetto del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, era stato inquadrato come livello C. Adesso il Comune, come del resto succede in quasi tutti i Comuni, ha deciso che, aumentando le responsabilità, per l’incarico serve un livello D.

Pur potendo fare una chiamata diretta, l’Amministrazione ha scelto l’evidenza pubblica.

In sostanza, con scadenza il prossimo 15 maggio, i candidati, fra cui lo stesso Orfino, dovranno inviare i propri curriculum. Una commissione li valuterà, quindi ci sarà il colloquio con il sindaco.

Il capo di gabinetto è l’uomo di fiducia del sindaco

Perché una cosa deve essere chiara: il capo di gabinetto è legato a doppio filo al sindaco. È il suo uomo di riferimento, il suo braccio destro, l’uomo che condivide con lui le scelte, che lo consiglia.

E che, soprattutto, è a tempo determinato. Se cade il sindaco, cade anche lui. Alle elezioni, decade.

Passare dal C al D comporta un aumento di stipendio. Si passa dai 28mila (lordi) ai 39 mila, sempre lordi. 11mila euro in più giustificati da particolari responsabilità. E anche dal fatto che un capo di gabinetto, spesso, lavora anche il sabato e la domenica, essendo legato agli impegni del sindaco.

Intanto Orfino si è laureato. Perché i livelli D devono avere la laurea. Gli mancavano alcuni esami, a scienze della comunicazione a Roma e, studiando nei ritagli di tempo, li ha dati e ha conseguito la laurea, nel marzo scorso. Per questo ha presentato il proprio curriculum, come hanno fatto altri.

Il Pd: «Orfino lascia o raddoppia?»

Sulla vicenda il Pd chiede spiegazioni, in particolare sugli 11mila euro in più. Chiedendo se Giuseppe Orfino «lascia o raddoppia». La domanda – spiegano – non riguarda il ricordo di un celebre quiz televisivo, ma il destino dell’attuale capo di gabinetto del sindaco di Piombino.

«Del resto – scrivono ancora -, dottore Orfino lo è diventato da poco, senza dubbio non lo era nel 2020 quando per la prima volta il sindaco Ferrari gli conferì l’incarico di suo capo di gabinetto, inquadrandolo nella categoria di legge prevista per i diplomati, quella degli istruttori amministrativi, e aggiungendo al normale stipendio della categoria, 6mila euro lordi l’anno per le particolari funzioni che doveva svolgere e gli impegni richiesti fuori dal normale orario di lavoro».

«Ma non lo era nemmeno un anno fa quando, dopo la seconda elezione a sindaco, Ferrari procede, con proprio provvedimento del 1.07.2024, al rinnovo dell’incarico a Orfino per tutta la durata del nuovo mandato, con le stesse identiche condizioni del 2020».

«La svolta arriva il 28 aprile con la delibera n. 108, con la quale la giunta comunale aggiorna il piano delle assunzioni, dichiarando che il capo di gabinetto diplomato non gli serve più, ma per svolgere esattamente lo stesso lavoro, gli ci vuole un laureato da inquadrare al livello dei funzionari ad elevata qualificazione, quindi una categoria più elevata con uno stipendio base già più alto di circa 2.000 euro lordi all’anno (si passa da 22mila euro a 24mila euro circa)».

«Le cifre dello stipendio di questo capo di gabinetto laureato non sono chiare nella delibera della giunta, ma lo diventano nell’avviso per la selezione del capo di gabinetto, pubblicato in data 5 maggio per il minimo di legge previsto, cioè 10 giorni, dove è scritto che, oltre allo stipendio base saranno aggiunti 15mila euro lordi all’anno, sempre per le particolari funzioni da svolgere e tutti gli impegni richiesti fuori dal normale orario di lavoro».

«Dunque, il nuovo capo di gabinetto laureato avrà uno stipendio lordo di 39mila euro all’anno mentre quello di prima o, meglio, quello attuale, diplomato, ne prendeva 28mila. Sono 11mila euro l’anno in più, per fare esattamente le stesse cose di prima. Vi sembra normale?»

«Ma c’è dell’altro. Nell’avviso si richiede come titolo di studio un solo diploma di laurea, Scienza dei media e della comunicazione. Fine. Gli altri tipi di laurea non sono nemmeno presi in considerazione».

Il Pd: «Le domande vengono spontanee»

«L’operazione, come il pesce, puzza dalla testa e le domande nascono spontanee. Come è possibile che per fare le stesse identiche cose che faceva fino ad oggi, il nuovo capo di gabinetto debba avere la laurea e debba percepire uno stipendio più alto di 11mila euro all’anno?»

«Perché l’incarico prorogato nemmeno un anno fa non viene fatto proseguire fino alla naturale scadenza del mandato, vista la fiducia che il sindaco ha sempre avuto e dimostra di avere in Orfino, tanto da affidargli la conduzione delle sue due campagne elettorali nel 2019 come nel 2024, peraltro con ottimi risultati?»

«Perché la laurea richiesta è solo una, quando le funzioni di capo di gabinetto attraversano tutti i settori dell’amministrazione, dunque, un laureato in scienze politiche ad esempio, o in giurisprudenza, o in scienza della pubblica amministrazione potrebbe a pieno titolo concorrere alla selezione?»

«E poi, in tutto questo, ci chiediamo: ma Orfino? Gli è stato già comunicato ufficialmente che il suo incarico è terminato? Si è dimesso? O starà studiando fiducioso per la nuova selezione da laureato? Sia chiaro, nessuno vuole impedire al sindaco di scegliersi il suo capo di gabinetto, ma questo suo potere di scelta deve rispettare delle regole».

«La prima: che i soldi con cui lo paga non sono suoi, ma dei piombinesi. 11 mila euro all’anno in più per una persona non sono pochi, soprattutto quando ai cittadini vengono chiesti soldi in più, e a questa persona se ne aggiungono altre tre nello stesso ufficio comunicazione e supporto del sindaco, che tra poco ha più addetti dell’ufficio lavori pubblici (e purtroppo si vede)».

«La seconda: che la scelta va fatta con trasparenza e onestà verso tutti, altrimenti non si capisce perché venga fatto un avviso di selezione. A ricordarcelo è una recente sentenza della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna che, proprio a proposito di un incarico per capo di gabinetto, dichiarato dalla Corte stessa illegittimo, scrive: “la presenza dell’elemento fiduciario, che pur deve sussistere nell’ambito di un rapporto di staff, non prescinde da una oggettiva valutazione del curriculum vitae del soggetto preso in considerazione, anche in osservanza del fondamentale principio di trasparenza che deve connotare l’attività dell’amministrazione”».

«In questo caso, ci pare, purtroppo che nessuna di queste due regole sia stata rispettata, piuttosto il sindaco ha messo in campo una manovra di una disinvoltura unica, con la quale si pensa di poter piuttosto piegare a proprio uso e consumo le regole che esistono e utilizzare le risorse pubbliche, per fini che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico. Non possiamo accettarlo».

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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