Campi alti e Capannino, il Folgav attacca il Comune | MaremmaOggi Skip to content

Campi alti e Capannino, il Folgav attacca il Comune

La società ha convocato tesserati e sportivi. Il presidente Balloni ai 200 in tribuna: «Avvisati un mese prima della scadenza dei bandi nonostante i tanti investimenti fatti»
Il presidente Franco Balloni al Capannino

FOLLONICA. È successo all’improvviso, in una delle prime giornate di primavera vera in Maremma. Un divorzio che si sarebbe consumato nell’arco di poche ore, quello tra il FollonicaGavorrano, la società di patron Luigi Mansi, e il Comune di Follonica. Che in quattro e quattr’otto avrebbe fatto sapere, attraverso un tecnico del Comune, unico interlocutore della società, che i due impianti sportivi, quello del Capannino e quello di Campi Alti, saranno messi a bando. 

Bando che scade tra un mese, giorno più giorno meno. Una decisione, quella del Comune, che, se non ha mandato su tutte le furie la società, ha certamente «suscitato grande amarezza», per dirla con le parole del presidente Paolo Balloni ai 200 che si sono seduti, martedì 14 maggio, sui gradini della tribuna del Capannino

L’incontro con sportivi e tesserati

La società, in fretta e furia, ha mandato una convocazione a sportivi e tesserati, esteso ovviamente anche ai genitori dei ragazzi che frequentano la scuola calcio rossoblù, quelli che risulteranno i più penalizzati da tutta la manovra. 

«Ci è stato comunicato dall’amministrazione comunale – spiega Balloni – che i due impianti del Capannino e di Campi Alti saranno assegnati con due rispettivi bandi. La nostra società ha una scuola calcio di altissimo livello e, ovviamente, per il nostro settore giovanile, questa scelta ci dà grande preoccupazione per il futuro, anche se non rinunceremo a portare avanti questo percorso». 

L’accordo per il prolungamento della gestione

Un fulmine ciel sereno, dicevamo. Perché la vicenda che vede da una parte la società sportiva e dall’altra il Comune, viene da lontano.

Da quando, con la precedente amministrazione, era stata fatta una trattativa che prevedeva un investimento da alcune centinaia di migliaia di euro da parte del Folgav per la sistemazione dei due impianti. Investimento che, quasi in egual misura, avrebbe fatto anche l’amministrazione, a patto che la gestione degli impianti affidati alla società sarebbe stato esteso per permettere di ammortizzare i costi.

La crisi del polo chimico, però, ha rallentato questa operazione.

La tribuna del Capannino piena di tesserati e tifosi

E la società, quando si è trovata di nuovo nelle condizioni di portare a termine il progetto, accollandosi la riqualificazione degli impianti sportivi, si sarebbe trovata la porta del Comune chiusa. E avrebbe saputo che l’amministrazione, per i due impianti, ha previsto due bandi separati che ovviamente penalizzano il FollonicaGavorrano. 

La promessa di Balloni: «Andremo avanti lo stesso»

A raccontare tutta la vicenda, con la voce rotta dall’amarezza e anche da un po’ di rabbia (anche se i toni non si sono mai alzati) è stato lo stesso presidente Balloni. Microfono in mano, sistemato sotto la tribuna del Capannino, pieno di tesserati e familiari dei giovani calciatori, il presidente del Folgav ha spiegato quello che sta succedendo. 

«Abbiamo la gestione degli impianti da sette anni e oltre a fare tanti investimenti per migliorare le strutture – dice – abbiamo creato un settore giovanile ricco, del quale fanno parte quattrocento ragazzi circa tra scuola calcio e juniores. La convenzione veniva rinnovata annualmente, ma questo non ci dà la possibilità di fare investimenti a lungo termine». 

Balloni, che è uomo concreto, snocciola qualche esempio: il campo in sintetico, ad esempio, costa 300.000 euro. «Era nei nostri piani – dice – ma dobbiamo avere una gestione decennale per chiedere un mutuo». 

Il 30 giugno, la convenzione del FollonicaGavorrano con il Comune scadrà. «Due bandi separati per dare in gestione i due impianti ci tagliano fuori dal progetto d’investimenti che abbiamo – dice ancora il presidente rossoblù – Ci penalizza per quelli che abbiamo già fatto e ci crea anche un danno d’immagine. Una scelta che noi respingiamo e che forse è stata fatta per dare spazio a una nascente società di terza categoria». 

 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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