GROSSETO. Se n’è andata la sera di mercoledì 20 agosto, dopo un anno di sofferenza e un aggravamento improvviso che, in una settimana, se l’è portata via a 55 anni. Grosseto, la Maremma e la Tuscia piangono Sara Magrini, originaria di Grosseto, dove vivono ancora i genitori, ma da tempo residente a Tuscania, poiché lavorava come insegnante e ricercatrice all’Università della Tuscia. E ogni fine settimana tornava in città.
Sara lascia il compagno Andrea Caldelli, dirigente dell’Altra città e due figlie.
Sara era una botanica di fama internazionale
Sara Magrini era una figura di riferimento nel campo della conservazione botanica italiana, con competenze multidisciplinari dalla ricerca accademica all’applicazione pratica nella conservazione del patrimonio vegetale autoctono. La sua attività si è distinta per la combinazione di studi tassonomici, ecologici e applicativi, sostenuti da ruoli istituzionali e collaborazioni di rilievo.
È stata una delle fondatrici della Banca del Germoplasma della Tuscia (Tuscia Germplasm Bank, BGT), una struttura dedicata alla conservazione della flora autoctona.
Laureata (con dottorato) in Botanica sistemica e conservazione delle pteridofite all’Università della Tuscia si è occupata, fra le altre cose, della conservazione delle orchidee in Italia.
È stata autrice di oltre 145 pubblicazioni accademiche, con un impatto di migliaia di letture e citazioni.
I funerali di Sara
La salma di Sara arriverà nel pomeriggio di oggi, giovedì 21, al cimitero di Sterpeto.
I funerali sono in programma domani, venerdì 22, alle 11,30 nella chiesa di San Francesco.
Alla famiglia di Sara e ad Andrea le condoglianze della redazione di MaremmaOggi.



